Il ritorno delle “cambiali”
Non è certo un momento economico semplice, ma che ritornasse così in auge l’utilizzo del pagamento in cambiali mi lascia abbastanza sconcertata.
Sembrava un ricordo del passato quella “finta banconota gigante” che a caratteri cubitali riportava la data, l’importo e la firma del possessore.
Sarà che un tempo (decenni fa) non esistevano modalità di pagamento diversificate che ti potessero dar modo di acquistare un qualsiasi bene e pagarlo a rate o comunque in un momento posticipato rispetto all’imminente; sarà che il boom economico degli anni ’50 aveva causato gravi squilibri sul piano sociale per cui era “sopravvivenza quotidiana” pagare con le cambiali sia l’affitto che altre necessità lavorative o familiari soprattutto per coloro che faticavano ad avere liquidità sufficiente al mantenimento degli impegni … ma allora mi chiedo:
– Quale futuro e quale crescita attiva; quale progresso e quale energia creativa può avere un imprenditore, sia esso un titolare d’azienda o un semplice commerciante o artigiano che si trova alla gogna e, come ultima spiaggia ricorre all’utilizzo delle cambiali per “tirare a campare” o riuscire a coprire rate di finanziamento andate scadute?
Da qualche mese ho rivisto circolare frequentemente questo particolare titolo di credito che attribuisce al possessore il diritto al pagamento dell’importo indicato in calce entro una determinata scadenza , solitamente confacente a qualche entrata particolare o comunque al presupposto di avere disponibilità economica utile alla copertura finanziaria della stessa.
Quel che è certo, è che le stiamo provando tutte per rimanere a galla! Sicuro è che arrivare all’utilizzo della cambiale è un po’ come brancolare nel buio!
Ne varrà la pena? E soprattutto : in quale modo rimarremo a galla? Riuscendo a nuotare per arrivare al traguardo oppure cercando all’infinito un salvagente possibile?
Michael Jordan, fuoriclasse NBA, ha detto: “Posso accettare la sconfitta, ma non posso accettare di rinunciare a provarci!”
Questo credo sia indispensabile come sprono a non arrendersi, a mantenere la mente lucida e a non lasciarsi sopraffare dagli eventi! Ma , pagare sotto forma di cambiale non è forse “lasciarsi sopraffare dagli eventi?
Dobbiamo cambiare rotta, dobbiamo preparaci ad impostare la nostra mente e le nostre azioni in modo diverso, pensando al futuro e impegnandoci a sfruttare questa situazione di grave difficoltà economica come punto di partenza per riprogrammare la nostra vita!
Mi faccio ulteriori domande , e qui ritorno su un concetto a cui credo molto e che ho espresso in un articolo precedente :
– Perché tutto si basa sull’immediato?
– Perché siamo tutti portati a rincorrere la soluzione che ci va bene per l’imminente, invece di lavorare sulla base di una attenta programmazione consapevole?
E’ ora di lasciare al passato le cose passate e proiettarci nel futuro in modo costruttivo al fine di non veder ripetuta una scena famosa del grande Totò che :
Nel 1959 in una scena del film “La cambiale” ( protagonisti Totò , Peppino de Filippo, e Gino Cervi) Peppino dice :
“Se si dovesse mandare in galera tutta la gente che non paga le cambiali l’Italia sarebbe un deserto, sarebbe uno stivale vuoto! Si informi Cavaliere si informi!”.