CAMBIARE INSEGNA A PENSARE

Eccomi qua, questa volta a parlare di qualcosa che ho potuto sperimentare da vicino perché vissuto!

Non so se si tratta di metamorfosi voluta, di cambiamenti necessari o di una strada prefissata che si deve  percorrere perché destinata!

Fatto sta che mi trovo ora a dire con certezza assoluta che niente è stabile, fisso e duraturo, né nella vita, né nel lavoro.  Ma questo lo sapete tutti! Fin qui nulla di nuovo!

Chi non ha mai dovuto adattarsi a situazioni impreviste, ad ostacoli inattesi, a questioni urgenti e a momenti complicati?

Chi pensa che la certezza delle cose esista, si sbaglia di grosso!

Chi continua ad abbattersi perché è convinto di non fare mai nulla di buono … stia pur certo che non arriverà mai a nulla di costruttivo!

Chi pensa che gli altri stiano sempre meglio di lui compie un errore madornale!

Chi pensa che la stabilità sia la cosa migliore in assoluto, unica ed indispensabile per vivere felici e spensierati, non ha capito nulla dell’intelligenza umana!

L’intelletto umano e la forza dell’individuo si sviluppano, crescono e si evolvono grazie all’incertezza e alla capacità di adattamento.

La capacità di adattamento è simbolo di intelligenza che, nel tempo, si trasforma in esperienza, e l’esperienza è la capacità di far fronte all’imprevisto esercitando un comportamento adeguato.

Se l’uomo e la sua realtà sono in continuo divenire, come facciamo anche solo a pensare che la nostra esistenza e il nostro lavoro possano essere stabili, fissi e imperturbabili lungo l’arco della nostra vita?

Chi ha progetti, sogni, ideali non può convivere con la stabilità e la tranquillità. Questo mettiamocelo bene in testa! Progettare, sognare, idealizzare, costruire significa fare, disfare, sbagliare e imparare!

Mi sembra ovvio : come nell’arco del tempo, le persone e la storia si trasformano e si modificano, così è naturale che  anche le nostre attività debbano seguire una metamorfosi!

Tutto sta ad approcciarsi al cambiamento con atteggiamento positivo.

Penserete : facile dirlo in un momento come questo!

Ok concordo, ci sono giorni in cui desideriamo solo di cambiare aria perché ci sentiamo impotenti e con una peso enorme da portare.

La  sensazione ci sta ed è tutto nella norma, non siamo mica superman e comunque non abbiamo la bacchetta magica!

Dobbiamo però fare un piccolo sforzo e convincerci che l’elemento sul quale dobbiamo lavorare è il nostro pensiero, il nostro modo di osservare e predisporci verso le cose e le persone.

Insomma cerchiamo che non siano le cose e le persone a sovrastarci.

Il momento di crisi e il pessimismo non deve sopraffare la nostra mente.

 E’ il pensiero che conta.

Il pensiero determina l’azione! E l’azione è una conseguenza del nostro pensiero!

Se abbiamo bisogno di urlare per sfogarci … facciamolo!

Non dobbiamo per forza sostenere la convinzione che sia un nostro diritto avere cose certe, perché la certezza non esiste.

Dobbiamo educarci alla coscienza che se oggi ci troviamo a fare una determinata cosa domani non sappiamo se sarà ancora la stessa!

Capacità di adattamento che deriva dal rendere positivo il pensiero del cambiamento. Questa è la chiave del successo e della soddisfazione personale. Non ritrarsi ma aprirsi.

Il filosofo E.Punset diceva che la flessibilità è il pilastro su cui si basa l’intelligenza umana (“Alla ricerca della felicità”di E.Punset).

 Le persone che si adattano ai cambiamenti per superare un ostacolo o per migliorare la propria condizione sono sicuramente motivate da una spinta positiva determinata dalla presa di coscienza della necessità di cambiamento.

(Vi consiglio la visione del film “La ricerca della felicità” con Will Smith se non lo avete già visto)

Di conseguenza il pensiero di non essere stati immobili in attesa, determina una situazione di benessere individuale e collettivo oltre che la determinazione ed auto soddisfazione di averci provato.

Chi è abituato a pensare che tutto il resto del mondo gli debba qualcosa o lo debba aiutare a fare qualcosa, vivrà nello scontento, nella insoddisfazione e nella palude quotidiana dell’attesa.

Il  cambiamento deve nascere dalla nostra testa che deve programmarsi e convincersi a rompere gli schemi di abitudine e proiettarsi nel confronto anche con ciò che non ci piace o che non avevamo previsto.

 Vi lascio con una frase  : “…non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa!” (Film “La ricerca della felicità” di Gabriele Muccino).

Info sull'autore
Stefania Schenato

Laureata in Lettere presso l'Università degli Studi di Padova. Imprenditore settore turistico, professionista nel settore creditizio quale intermediario in attività finanziaria. Particolarmente vocata all'analisi degli atteggiamenti del management aziendale con propensione alla formazione dei collaboratori d'azienda secondo un metodo semplice di gestione organizzativa e imprenditoriale. Per Company Office è direttore responsabile del blog che con periodicità individuerà percorsi formativi ed argomenti utili alla valorizzazione e al consolidamento dell'individuo come persona e della propria realtà lavorativa e di crescita.

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